giovedì 28 maggio 2009

[Liberazione, 28 maggio] In bici verso nord, contro la crisi

di Claudio Scarcelli

E’ partita la carovana Sud del “lavoro in marcia” della Fiom, è lo ha fatto dal piazzale davanti al cancello 2 dello stabilimento Giambattista Vico della Fiat. Un luogo simbolo; del lavoro, della crisi, della globalizzazione

28 maggio - Terni. Alla prossima!


Tutte le sere sono state speciali. Tutte le sere i compagni e le compagne che ci hanno accolto e ospitato ci hanno dimostrato una solidarietà e un affetto speciali.

Però, stasera, è una serata particolare. Non sappiamo esattamente perché.
I compagni di Terni ci hanno ospitato a pranzo nella loro mensa dentro la AST e la sera nel parco del loro dopolavoro. Sono passate ore e sono ancora con noi.
Alla prossima, compagni!

28 maggio - tg3 regione molise

Il Tg3 regione ci riserva il servizio di apertura.

28 maggio da Capua verso Venafro e il Giro d'Italia

28 maggio - Passa il Giro, ci siamo anche noi


Mentre mangiamo l'insalata di riso sul piazzale della Proma, arriva la notizia: passa il Giro a un kilometro da qui. Non ci pensiamo neanche, striscione nel furgone, tutti in sella.
Arriviamo su una curva dove c'è già la gente assiepata, troviamo il posto migliore per aprire il nostro vessillo. E aspettiamo i professionisti, quelli del Giro del centenario. Passano i primi venti. Velocissimi. E poi il gruppo, c'è anche la maglia rosa, dovrebbe essere un russo, ma non seguiamo molto la tv ultimamente, abbiamo altro da fare.
Certo però che vanno forte, gli sguardi dei nostri si fanno un po' tristi, li guardiamo con invidia. Ma perché? Mica dobbiamo andare forte. Noi dobbiamo essere visibili, portare il nostro messaggio. La nostra è “una marcia itinerante”, come dice il nostro comandandante. A proposito, stringi i denti Luciano, ci vediamo presto. CS

28 maggio - Dalla Campania al Molise. Arriviamo alla Proma ssa


Oggi abbiamo da fare una sessantina di kilometri, strada dritta, ma non piana. Culo in sella e pedalare.
I primi 15 kilometri della Casilina vanno via bene. La strada è stretta, si crea una fila dietro di noi, pochi provano a sorpassare, intimoriti dalle luci blu della volonte che ci precede. Qualche colpo di clacson ci convince a fare delle soste a bordo strada. Passate pure, noi siamo lenti, ma inesorabili.
Intorno a noi alberi di ciliegie, dovunque, carichi di frutti già maturi.
Siamo ormai a metà strada, gli alberi di ulivo hanno preso il posto dei ciliegi. Continuano gli strappi, qualcuno si aiuta attaccandosi qualche secondo alle “ammiraglie”. Laggiù l'Appennino, ferito dalle condotte della centrale idroelettrica di Presenzano.
Passiamo davanti alle fabbriche; alla Rer di Pozzilli, qualche anno fa teatro di una lunga vertenza, con il primo intervento della Cassa di Resistenza della Fiom. Finisce la tappa di oggi, sul piazzale della Proma ssa.
Indotto Fiat, tanto per cambiare. Qui si fanno sedili per le auto. I dipendenti sono 270, fra un mese saranno esaurite le 52 settimane di cassa integrazione ordinaria, l'azienda non aspetta altro per passare alla cassa straordinaria. Ci aveva già provato a novembre scorso, ma le lavoratrici e i lavoratori si sono fermati per tre giorni fuori dallo stabilimento. “Ci hanno già detto che gli esuberi saranno 85” ci dice qualcuno davanti alla fabbrica. Mentre parliamo i camion entrano ed escono dal cancello. Il lavoro c'è, ma il vizio è sempre lo stesso: cassa e licenziamenti da una parte, manutenzione in appalto dall'altra.
Ma non passerranno facilmente, fra due settimane cominciano le proteste per i contratti solidarietà. CS

28 maggio - Arrivederci Capua. Riparte la carovana Sud


Capua. Il risveglio dei metalciclisti del Sud è tranquillo come il chiostro dell'ex convento che ci ospita. Colazione “frugale”, una sfogliata ai giornali di oggi e subito al lavoro sulle bici. “Una bici non si ama. Si lubrifica, si modifica” per dirla con Paolo Conte. Ma la bici di Franco stamattina è capricciosa e, mentre tutti ammiriamo Aldo che fa i suoi straordinari esercizi di stretching, la ruota posteriore si affloscia, troppo gonfia, una vecchia riparazione al tubolare non ha retto. Serve una riparazione... ci pensa la croce rossa. Impagabili i volontari della Cri che ci seguono, aggiustano tutto, tubolari, tavolini, ciclisti. Uno di questi giorni scriveremo di loro.

Ora siamo davvero pronti, ci aspetta una tappa più dura di quella di ieri, usciamo dal portone tutti insieme, “bravi vagliù, purtate la fatìa a Roma”. Promesso. CS

28 maggio - Terni. Alla San Gemini e alle acciaierie

28 maggio - Thyssen di Terni. Qui dove si produce l'acciaio


Entriamo a Terni, la città di San Valentino. La città dell’acciaio.

Attraversiamo la città con la musica al massimo. La gente ci saluta. Qualcuno alza il pugno mentre passiamo.

Arriviamo alle acciaierie. Le acciaierie sono la storia della città di Terni. La prima acciaieria italiana, 1889.

I compagni della Thyssen ci aspettano là davanti. C’è anche il sindaco della città e il presidente della provincia. C’è anche Fausto Durante, che è arrivato con noi in bicicletta.

Il sito è enorme. A destra l’area del freddo, dove si fa la laminazione. A sinistra il caldo, dove si fa l’acciaio. Alle spalle, il quartiere di Borgo Bovio. 2.700 lavoratori diretti di TK Ast, Tubificio, Titania, SDF, Aspasiel. Oltre 3.000 quelli dell’indotto, soprattutto in agosto, quando aumenta il lavoro di manutenzione.

Alle acciaierie di Terni vengono a lavorare da tutto il ternano. Qualcuno anche da Spoleto e dalla Val Nerina. Migranti ce ne sono pochi nelle 5 aziende del gruppo Thyssen. Ma nell’indotto - nella manutenzione, dove le condizioni di lavoro sono le peggiore – sono quasi tutti migranti.

I lavoratori della Thyssen sono in cassa da mesi. Hanno fatto 40 settimane di ordinaria. 60mila ore nel reparto del caldo; 18mila nel freddo. Avrebbe dovuto cominciare la straordinaria a maggio, ma con un accordo e una riorganizzazione dei turni, sono riusciti a rimandarla a settembre.

Gli oltre 300 lavoratori precari hanno tenuto il posto di lavoro. Non sono stati mandati via. L’azienda ha provato a dividere i lavoratori, ma non c’è riuscita. Restano tutti, stabili e precari.

I compagni che ci accolgono ci portano nella mensa dello stabilimento. Oggi mangiamo con gli operai dell’AST (vedi foto).

[Primo piano Molise, 28 maggio 2009] Fiom "il Giro alternativo" oggi a Pozzilli

28 maggio - San Gemini. Qui dove si produce l'acqua


Sulla strada per Terni, prima delle acciaierie, ci fermiamo allo stabilimento della San Gemini, stabilimento storico della zona: data di nascita 1889.

Sono 150 lavoratori. Circa 30, quelli del reparto succhi di frutta, sono in cassa integrazione dal 1° gennaio. Il rischio è la chiusura del reparto. L’ipotesi è che l’azienda stia utilizzando la crisi per ristrutturare e tagliare sui costi.

La lavorazione è in catena. Le linee sono automatizzate. 8 operatori su ogni linea. Poche donne, quasi tutti uomini. Una volta non era così. Nelle foto storiche che i compagni della San Gemini ci mostrano, le operaie erano tutte donne.

Era il tempo in cui la lavorazione era molto semplice, poco qualificata. Poi è arrivata l’automazione. E le donne sono state sostituite agli operai.

Hasta siempre, comandante!


Un conto è avere una idea; un conto è realizzarla. Un conto è dire di fare una cosa; un conto è farla. Un conto è dire agli altri di fare una cosa; un conto è farla insieme a loro.

Un conto è pedalare; un conto è pedalare, organizzare, controllare, tornare indietro, riprendere chi ha rallentato, fare due volte la stessa salita, motivare, spingere, decidere, tenere insieme.

Un conto è essere un dirigente sindacale; un conto è essere uno come lui.

Hasta siempre, comandante!

Franco e Silvana


Franco e Silvana, invece, l’anniversario di nozze la hanno fatto qui con noi. A Spoleto.
Lei è impiegata in una azienda metalmeccanica di Treviso. Lui è stato operaio in GBS per una vita.

35 anni di matrimonio.

27 maggio - Il pomeriggio a Massa Martana

27 maggio - Massa Martana


Le colline ci accompagnano nel cuore dell’Umbria. Andiamo a Massa Martana. Un piccolo territorio, due grandi fabbriche, la Angeloantoni e la Emicom.

La prima - la Angeloantoni (vedi foto) - esempio virtuoso di buone relazioni sindacali, innovazione tecnologica, impatto ambientale zero.

L’altra - la Emicom - in cassa integrazione straordinaria da febbraio. 470 lavoratori, a rotazione. Così, per due anni. E’ crollato il mercato. Saturazione….

Carmen e la strada in salita


Carmen ha i capelli rossi ed è una metalciclista. È impiegata in una azienda di Treviso. Non sta ancora in cassa, ma nella azienda in cui lavora si aspettano la crisi da un momento all’altro. Carmen si è presa una settimana di ferie per venire con noi. È arrivata domenica e si è aggiunta al gruppo.

La cosa che la spaventa di più nel futuro è perdere il lavoro. Il lavoro è la sua autonomia.

Sono 20 anni che lavora nella stessa azienda. I primi 10 come operaia, collaudatrice. Le hanno insegnato tanto quegli anni, comprese le lotte e il rapporto con il sindacato. Poi ha deciso di prendersi il diploma e l’azienda le ha proposto di “passare di là”. Lei ora fa l’impiegata ma non si è dimenticata come lavorano le operaie.

Carmen è una delle poche donne nella azienda in cui lavora e una delle poche donne nel gruppo in bicicletta. Dice che per lei la strada è più dura, in bicicletta e al lavoro. Per tutte le donne è più dura; non solo per lei.

Per le donne - dice - la strada è in salita e piena di curve. Per ottenere qualcosa - come donna - deve dimostrare sempre di valere dieci volte più degli altri.

Ogni tanto, sulla strada - quando l’asfalto sale - resta indietro. Ma non le importa, tiene i suoi ritmi. L’importante è arrivare alla fine della salita. E lei ci arriva sempre.
 

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