sabato 30 maggio 2009

Mimmo, il furgone e l’allegria


L’allegria, nella carovana Sud, ha soprattutto il volto di Mimmo. Anche lui operaio, anche lui alle dipendenze di una delle innumerevoli ditte che lavorano per la Fiat.
Il suo è un lavoro particolare. Lui prende le macchine fresche di fabbrica e le prepara per il trasporto a bordo delle bisarche.
Anche il suo lavoro risente della crisi. Se le macchine non escono dalla fabbrica, c’è la cassa inegrazione anche per chi le aspetta fuori.
Mimmo si è unito a noi, a Pomigliano, al volante del furgone “ammiraglia”. Ma lui è un protagonista e appena se ne è presentata l’occasione ha inforcato la bici, quella di Gianni, e giù in discesa.
Mimmo ha molti hobby, dalla pesca alla raccolta delle castagne. Ma il suo passatempo preferito è Marina, nove anni e mezzo, «bella come il sole». Stare lontano da lei, anche solo per pochi giorni, è stata una sofferenza, e riabbracciarla sarà meraviglioso. CS

domenica 31 maggio 2009, L'ultima tappa: Roma!!!

Parco della Resistenza (zona Piramide)

Vi aspettiamo tutte e tutti!!!



ore 9,00. Partenza dall'Hotel Cristallo, via Maremmana Inferiore Km. 0,500 - 00010 Villa Adriana - Tivoli (RM).
Le due carovane di ciclisti, provenienti dal Nord (Padova) e dal Sud (Pomigliano), che si sono incontrate a L'Aquila il 30 maggio, verranno raggiunte da una delegazione di ciclisti della Fiom Abruzzo, Lazio e di Roma, oltre che da delegate e delegati della Funzione pubblica di Roma e Lazio.
Si percorrerà via Tiburtina, viale della Serenissima, via Prenestina, Porta maggiore, piazza san Giovanni...

ore 11,00. Arrivo della carovana di biciclette al Parco della Resistenza (zona Piramide), dove sono previsti alcuni interventi dal palco. Al termine si esibiranno gli SPASULATI METROPOLITANI (pizzica e taranta).

Il buffet è offerto dalle compagne e dai compagni delle strutture Fiom di Roma nord e Roma sud, con porchetta, formaggio, frutta e vino!!!

Vi aspettiamo tutte e tutti!!!

Comunicato stampa - L'Aquila

Comunicato stampa. Lavoro in marcia. Landini (Fiom): “La volontà di affermare il diritto al lavoro si è simbolicamente unita alla volontà dei cittadini de L’Aquila di determinare tempi e modalità della ricostruzione.”

Si sono ricongiunte stamattina a L’Aquila le due carovane de Il lavoro in marcia, il giro d’Italia alternativo promosso dalla Fiom Cgil insieme a Arci e Uisp, la prima delle quali partita da Padova il 17 maggio, la seconda da Pomigliano D’Arco (Napoli) il 27 maggio.

“I partecipanti al Lavoro in marcia – ha dichiarato Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom Cgil – si sono oggi uniti a L’Aquila ai comitati dei cittadini che vogliono riappropriarsi del futuro della loro città. In particolare, i partecipanti al Giro hanno formato due cordoni che hanno consentito ai cittadini de L’Aquila presenti all’incontro un ingresso ordinato all’interno della zona rossa.”
“Si è trattato di una iniziativa di alto valore simbolico – ha affermato Landini – a testimonianza della volontà di molti cittadini aquilani di non restare ulteriormente tagliati fuori dall’elaborazione dei progetti per la ricostruzione nel dopo-terremoto. In questo modo, la volontà di affermare il diritto al lavoro dentro la crisi industriale, che costituisce il tema del Lavoro in marcia, si è unita simbolicamente alla volontà dei cittadini de L’Aquila di determinare tempi e modalità della ricostruzione della loro città.”

Ufficio stampa Fiom – Cgil

Roma, 30 maggio 2009


30 maggio - L'Aquila, oltre la zona rossa

30 maggio - A L'Aquila, oltre la zona rossa


Oggi siamo a L’Aquila. E’ una giornata importante per la città. Da Piazza della Fontana Luminosa, per pochi minuti i comitati dei cittadini di L’Aquila violano la zona rossa e si riprendono simbolicamente la loro città.

Pochi minuti e poche centinaia di metri. La città resta in mano alla protezione civile, ma la gente che entra per la prima volta dopo mesi nella propria città, piano piano, uno alla volta, in un silenzio quasi irreale, ha il volto commosso.

L’emozione è fortissima, ma anche la rabbia e l’esasperazione, soprattutto all’inizio quando sembra che la protezione civile voglia ancora vietare l’ingresso, per motivi di sicurezza, a causa di una nuova scossa avvenuta nella notte. Ci sono migliaia di persone di fronte all’ingresso della città. Ci sono i comitati dei cittadini, il sindaco, la presidente della Provincia. Chiedono soltanto di entrare, di riprendersi la città e di partecipare alla ricostruzione delle loro case, delle loro strade, dei loro quartieri. Accanto a loro, ci siamo noi.

Alla fine la protezione civile apre il varco della zona rossa. Chiedono a noi di formare il cordone che permette ai cittadini di L’Aquila di rientrare in città. La gente passa in silenzio, qualcuno applaude. I volti dei compagni della Fiom sono fermi, quasi impietriti dalla commozione, provati dalla fatica della strada che hanno percorso la mattina per arrivare a L’Aquila. Si stringono in un abbraccio profondo di solidarietà con le cittadine e i cittadini della città distrutta dal terremoto.

La tappa di oggi, tiene simbolicamente insieme la volontà di affermare il diritto al lavoro e alla democrazia sindacale alla volontà dei cittadini di partecipare alla ricostruzione della loro città.

Domani, Roma.

29 maggio - Verso Sulmona

29 maggio - Magneti Marelli, ci aspetta Rinaldini


Arriviamo sul piazzale della Magneti Marelli, ad aspettarci lavoratori e delegati della Fiom, c'è anche Rinaldini, il segretario generale della Fiom. È appena tornato da Terni, dove ha fatto visita al comandante Gallo, operato ieri. “Va meglio”, e tutti tiriamo un sospiro di sollievo.
La fabbrica sembra deserta, in realtà si lavora, anche se c'è la cassa integrazione che arriva a coinvolgere il 70-80% dei 750 lavoratrici e lavoratori. Non a rotazione però, un classico per mettere contro i lavoratori, ci sono quelli in cassa integrazione e quelli che fanno gli straordinari. E ci sono anche gli interinali. Ma perché si permette di affittare lavoratori esterni a chi ha chiesto la cassa integrazione per i propri dipendenti?
Qui si produce al 50% per la Sevel di Val di Sangro. Si costruisce la meccanica: sospensioni, assali, trazione ecc.
Da poco è arrivato il responsabile del Wcm, il sistema che “ottimizza” la produzione, eliminando tempi morti e movimenti inutili. La Fiom su questo ha già prodotto analisi e rilevato risultati. Il sistema risolve poco e produce molto altro, ad esempio lo stress dello stare in piedi, fermo. Ma qui siamo nella fabbrica dei bigliettini per andare al bagno, di cosa ci meravigliamo.
Salutiamo tutti e andiamo mangiare. Un'ottima pasta, la frutta e il vino abruzzese. CS

Aldo, il gabbiano


Fisico tirato, una cinquantina di chili di energia, un trascinatore per tutti noi, lo conosciamo solo da ieri, ma lunedì ci mancherà.
Il compagno Aldo è in pensione, da qualche anno. Lavorava all'Alenia di Pomigliano d'Arco, delegato Fiom.
Tutti i giorni in bicicletta, legate al caschetto piume di gabbiano. “Lo invidio perché e libero di passeggiare o di volare, mangia sempre pesce fresco”.
Ieri mattina, prima di partire, tutti sorridevamo vedendogli fare i suoi curiosi esercizi di stretching. Stamattina erano tutti intorno a lui farli.
Una tappa dura quella di oggi. Quando la pendenza si è fatta proibitiva si è dovuto fermare. Ma non si è arreso alla montagna. Ripreso fiato ha rimesso giù la bici, e via verso Sulmona.
A casa a lasciato ad aspettarlo la moglie - “tradita per il segretario generale della grande Fiom” - e la figlia di 21 anni, secondo anno di economia aziendale, che solo a parlarne gli si illuminano gli occhi. CS

29 maggio - Da Venafro su verso Sulmona


Venafro. Davanti alla camera del lavoro troviamo i nuovi compagni di viaggio. Facce riposate, giovani. “Questi vanno forte” sussurra qualcuno.

Via. Ed è subito salita, ma dura poco. Una caduta coinvolge mezzo gruppo. Vincenzo e Mario riportano le conseguenze peggiori. La croce rossa fa del suo meglio. Vincenzo non ce la fa, gomito e caviglia portano evidenti i segni della caduta, continuerà sul furgone. Anche Mario ha una grossa escoriazione e i pantaloncini strappati. Ma non basta a tenerlo lontano dalla sua “Specialized”. Il capitano è lui.

Ripartiamo. Castel di Sangro è ancora lontana, sia in lunghezza che in altezza. Si sale, il gruppo si allunga, inesorabilmente. Si stacca anche Lorenzo, abituato a scalare il Vesuvio. Ma lui va su col sua passo.

Davanti Gianluca e Cristian ma anche Paolo, classe '49. Mario stringe i denti, la botta fa male, ma lui continua.

Finalmente Castel di Sangro. Ci aspettano i compagni dell'Abruzzo, piccola sosta, ma si riparte subito, “dobbiamo essere alle due e mezza alla Magneti Marelli di Sulmona – ci dicono – andiamo di qua, verso Roccaraso”. Roccaraso! Ma non è una stazione sciistica? Uaaah!

Saliamo, saliamo ancora. Le facce sono tirate, ma non tutte. I soliti Gianluca e Cristian tengono un buon ritmo, qualcun altro decide che forse è meglio un tratto in furgone. Ma dura poco, comincia la discesa, mancano venti kilometri e manca qualche minuto alle due. Ce la possiamo fare. Tutti in bici, mantellina in spalla e giù in discesa. C'è anche Vincenzo, eroico, ancora la borsa del ghiaccio legata alla caviglia.

Le mantelline si gonfiano, il fresco della montagna ci rende euforici, Mimmo ha preso la bicicletta di Gianni e va giù come un treno. Ecco Sulmona, e la Magneti Marelli. Sono le due e mezza in punto. E' fatta. Ad attenderci c'è anche Gianni Rinaldini, il segretario generale della Fiom.

Fantastico. Tutto. CS

Rieti - L'Aquila: la strada che sale


La strada sale, si arrampica, si aggrappa alle montagne. E’ senza pietà.

Il gruppo non si arrende. Sono ancora sulla strada. Partiamo alle sei di mattina. Il vento è freddo, tira forte. Il sole si nasconde. 50 chilometri di asfalto. 35 di salita.

Non so se è la determinazione che li porta avanti o la rabbia. La stessa rabbia di tutti quei lavoratori e di tutte quelle lavoratrici che abbiamo incontrato lungo la strada. In cassa-integrazione, in mobilità, licenziati, ricattati, malpagati, derisi, disgregati.

Mentre scrivo è iniziata la discesa. Ci aspettano i compagni e le compagne di L’Aquila e quelli di Pomigliano, Marcianise, Venafro.

Andelante compagneros, hasta siempre!

Giovanni e la SCA


Penultima tappa. Una delle più dure. Rieti – L’Aquila.

Abbiamo un nuovo compagno di viaggio, incontrato lungo la strada. È Giovanni, della SCA di Pratovecchio. Lo abbiamo conosciuto sabato scorso, lungo la Porrettana, insieme alle compagne e ai compagni che insieme a lui presidiano da oltre 60 giorni lo stabilimento per la difesa del loro posto di lavoro.

La SCA è una cartiera. Giovanni non è metalmeccanico. Ma è un lavoratore - un operaio - come tutti gli altri. Anche lui è in bicicletta per difendere il diritto al lavoro suo e degli altri lavoratori come lui.

Ciao Giovanni! Ciao a tutte le lavoratrici e i lavoratori della SCA, che con Giovanni, oggi sono tornati insieme a noi.
 

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