domenica 17 maggio 2009

17 maggio - La partenza da Padova

Siamo partiti! È una bellissima giornata di sole. Prato della Valle è piena di gente, c’è il mercato; tanti bambini, famiglie a passeggio, tantissimi migranti.
Intorno a noi ci sono almeno un centinaio di compagne e compagni. Tantissime lavoratrici e lavoratori, tanti in bicicletta, tanti a salutarci e a dirci “in bocca al lupo”, tutte e tutti vogliono lasciarsi alle spalle i brutti episodi di ieri, esorcizzati da lungi applausi e grandi abbracci a Rinaldini.
Il via alla partenza lo dà proprio lui, insieme a Cremaschi, sventolando la bandiera rossa della Fiom (nella foto).

Ci sono tanti volti intorno a noi; ognuno ha la sua storia da raccontare. Tra i tanti, quello più bello è quello di Mohammed che avrà sei o sette anni e ci guarda con i suoi occhi grandi, spalancati. E’ arrivato dal Senegal da un mese; suo papà è qui da sette anni. La sua azienda è in crisi, rischia di aprire la procedura di mobilità.
Con noi ci sono gli amici della cooperativa “Il Ponte” con la loro bandiera con scritto Be Different; distribuiscono i sacchetti del pranzo. Hanno portato i loro prodotti agricoli, cassette di frutta e verdura vendute a un prezzo accessibile: 11 chili 10 euro.
C’è Sergio dell’Arci, anche lui in bicicletta: per loro questa è una delle tante tappe di un percorso da fare insieme, per il lavoro, per i diritti, per i migranti.
E c’è l’amministrazione comunale, che ci porta il suo saluto: le nostre preoccupazioni per il futuro sono anche le loro.

Siamo tutte e tutti qui per iniziare questa marcia e dare voce e dignità al lavoro. La nostra non è una competizione sportiva; è una battaglia sindacale, una “manifestazione itinerante” come ci dice oggi Luciano Gallo, con caschetto in testa e tenuta da ciclista, pronto a partire anche lui con gli altri lungo la strada che passando da Monselice arriva prima a Este e poi a Legnago, in piazza della Costituzione. La regola più importante – sulla strada e non solo - è quella che seguiamo sempre, quella della solidarietà: l’andatura del gruppo segue quella di chi ha più difficoltà. Nessuno resti indietro.
La nostra marcia per il lavoro è come quelle che si facevano negli anni 50 – ce lo ricorda Rinaldini – anche allora tutti in bicicletta. Ma allora la bicicletta era il mezzo di trasporto più diffuso.
Portiamo in giro i nostri valori, quelli della solidarietà, della democrazia, del conflitto; un messaggio di unificazione del lavoro: tra nord e sud, tra uomini e donne, tra lavoratori stabili e precari, tra italiani e migranti. È anche un modo per riprenderci questo periodo dell’anno, quello che va dal 25 aprile al 1° maggio e dal 20° maggio (40 anni dalla Statuto dei lavoratori) al 2 giugno, festa della Repubblica…la nostra Repubblica, quella democratica e fondata sul lavoro, non quella degli eserciti e delle parate militari.

E’ un anno difficile, questo, con il sistema produttivo in ginocchio per la crisi, che - ci ricorda Rinaldini stamattina - non è affatto finita. Partiamo in bicicletta per rimettere al centro il lavoro - le lavoratrici e i lavoratori - di fronte a una falsa campagna che vorrebbe convincerci che la crisi sta finendo e che da qui ricomincia la ripresa. Purtroppo non è vero; non c’è nessun segnale di ripresa. Anzi, il rischio è che la situazione peggiori e che molte situazioni di crisi dovuta al mercato diventino strutturali e che molti rischino il licenziamento.


Siamo qui per questo: il papà di Mohammed non deve perdere il posto di lavoro.

5 commenti:

  1. Stamattina ero in prato della valle per salutare i compagni che sono partiti per questa bellissima iniziativa.Purtroppo non ho potuto unirmi a loro per arrivare a Roma( sono un metalmeccanico fortunato...devo lavorare!(4ore più 4ore di cig al giorno,per 4 giorni alla settimana!!!).
    A dire il vero alle 10 il ritrovo era un pò "anonimo" ma quando sono arrivati i mezzi(pulmini e camper) targati FIOM ed è cominciata la distribuzione dei "kit" per i ciclisti partecipanti (maglie zaini etc.) il colore è virato verso il rosso,decisamente più intonato
    con la nostra storia!
    Rosse le bandiere,rosso il sangue di chi continua a morire ogni giorno lavorando...!!
    In bocca a lupo a tutti i patecipanti ! Vi seguirò giornalmente sul blog ciao da Sergio.

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  2. in culo alla balena
    dai compagni

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  3. Stamattina ero in prato della valle per augurare un "grosso in bocca al lupo"ai coraggiosi che si sono iscritti a questa bellisssima iniziativa!
    Io non posso partecipare perchè sono un ,metalmeccanico fortunato...devo lavorare!(4 ore più 4 ore di cigo al giorno per 4 giorni alla settimana !!).
    A dire la verità alle 10 stamani il ritrovo sembrava un pò anonimo, fino a quando sono arrivati i mezzi targati Fiom ( pulmini e camper) e dopo la consegna dei "kit" ai ciclisti ( magliette,zaini etc.) il colore predominante è virato al ROSSO il nostro colore!!!
    Ciao a tutti da Sergio

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  4. ciao,
    stamattina ero presente alla partenza del "lavoro in marcia" a Prato della Valle..
    bello! sopratutto per quello che vuole portare, testimonianza del mondo del lavoro,delle sue difficoltà e della speranza che qualcosa di diverso nasca in questa società..
    peccato che non eravamo molti,a parte quelli che partecipano alla "manifestazione itinerante", compagni a sostegno di una iniziativa così importante e significativa potevamo essere molti di più.. ho trovato che fosse segno di poca sensibilità in un momento in cui tutte le forze a disposizione dovrebbero essere concentrate a creare iniziative alternative a quello che ogni giorno ci viene propinato dai mezzi di comunicazione e dalle destre.. oggi più che mai trovo sia necessario dare segnali che una società diversa ci può essere.. ritengo quindi che un'ora di tempo per essere presenti stamattina molti di noi potevano trovarla.. se non diamo un segnale, se non cogliamo l'importanza di questi gesti noi attivi nel sindacato come possiamo portarlo ai lavoratori? come facciamo a far germinare il seme del cambiamento?
    mi ha fatto riflettere che per vedere Rinaldini a un tg nazionale in prima serata sia dovuta succedere l'indegna aggressione di ieri,sarebbe dovuto accadere grazie a iniziative come "il lavoro in marcia" che servono a sensibilizzare l'opinione pubblica sul mondo del lavoro,a rimettere in primo piano i lavoratori con i loro problemi e le loro necessità..
    buon lavoro a tutti e sopratutto buona "pedalata" ai compagni del "lavoro in marcia"
    Marilena fiom Belluno

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  5. Io sono una delegata della Filtea, ma ieri mattina c'ero ad accompagnare la partenza del "Lavoro in marcia" dei compagni della Fiom, li ho accompagnati fino a Monselice, poi sono tornata, perchè ancora lavoro e non posso prendere ferie, la mia azienda parte con la Cigo in giugno per una parte di dipendenti e non è un bel momento. Sono vicina ai compagni della Fiom.Forza ragazzi è un iniziativa bellissima. Raffaella Toffanin Filtea Padova

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