sabato 23 maggio 2009

22 maggio - Alla SCA. 60 giorni di sciopero. 60 chilometri alle spalle e 60 ancora da fare


Anche oggi è una giornata particolare. Ci aspettano le lavoratrici e i lavoratori in presidio di fronte a una fabbrica. Sono in sciopero da 60 giorni.

Ci arriviamo a fatica allo stabilimento della SCA a Pratovecchio, nel Casentino. Ci arriviamo a fatica perché la strada si arrampica sugli Appennini. L’Arno ci accompagna per un tratto. Poi le montagne ci tolgono la linea dell’orizzonte.

Chi è in bicicletta fa fatica. Sono più di 60 chilometri. E poi, quando ripartiremo, ce ne saranno altri 60 per arrivare a Cortona. Questa è la tappa più dura del nostro giro nell’Italia della crisi. Ma nessuno si ferma. I ciclisti sanno che i lavoratori della SCA li aspettano. 60 chilometri non sono più duri di 60 giorni di sciopero.

La SCA è una multinazionale svedese dell’industria carto-tecnica. Producono carta igienica ( carta da culo, si dice qui in Toscana). Ci sono altri quattro stabilimenti in Italia, tutti nella zona di Lucca. Poi molti altri, in giro per il mondo.

Lo stabilimento di Pratovecchio tra quelli più all’avanguardia. La cogenerazione dell’energia, la versatilità dei macchinari, la professionalità dei lavoratori lo rendono uno dei più avanzati in Italia per questo tipo di produzione. Nello stabilimento si produce tutta la linea Conad. Si cambia produzione sulle linee anche 3 volte al giorno.

Il prodotto è competitivo sul mercato. La Cina non batte sui costi, perché il trasporto sarebbe troppo oneroso.

Eppure Pratovecchio chiude. La chiusura la annuncia l’azienda il 27 marzo. 130 lavoratori. 120 esuberi. Punto. Più qualche precario e i lavoratori dell’indotto. Tutti a casa. In tutto sono circa 200.

Quando viene dato l’annuncio, i lavoratori e le lavoratrici della SCA sono già in sciopero, da 3 giorni. E da 2 giorni sono in presidio davanti allo stabilimento. Hanno capito, prima dell’annuncio ufficiale, che l’azienda sta smobilitando.

È l’inizio di una grande lotta. 60 giorni di sciopero. Presidio 24 ore su 24, con turni di 4 ore. Ci sono tutti con i lavoratori della SCA. Tutto Pratovecchio, tutta Stia, i lavoratori e le lavoratrici delle altre fabbriche del territorio, tutte e tutti. Se chiude la SCA nella valle del Cosentino é come se avesse chiuso la Fiat a Torino negli anni 60.

È con loro anche Pau dei Negrita e tutti quelli che ha portato a suonare qui: Roy Pacis, la Casa del vento, i Modena, la Bandabardò, Piero Pelù e tanti altri. Hanno raccolto un bel po’ di soldi con un grande concerto. Con questo e le collette e le donazioni sono riusciti persino a dare una sorta di cassa integrazione ai lavoratori. 856 euro al mese. Più di un operaio metalmeccanico in cassa ordinaria.

Ha partecipato alla colletta anche l’ex proprietario della fabbrica. Una volta la fabbrica si chiamava Ausonia. Il proprietario era di qui. Poi è stata comprata dagli svedesi che hanno svenduto, ristrutturato, chiuso. Quello che accade oggi alla SCA - uno stabilimento produttivo che chiude e 200 lavoratori a casa - non è detto che sia l’ultimo atto.

Grazie alla lotta dei lavoratori, però, una trattativa almeno c’è stata. Ora si parla di vendere lo stabilimento, non di dismetterlo.

Ma hanno ottenuto anche altro i lavoratori e le lavoratrici della SCA. Una settimana fa, la multinazionale ha annunciato la chiusura di uno stabilimento a Manchester. Non è stato più 50 lavoratori, 50 esuberi. Hanno aperto un tavolo. Ora si tratta con i sindacati. La lotta di Pratovecchio ha pagato a Manchester.

E a Pratovecchio. Perché i lavoratori e le lavoratrici della SCA, dopo 60 giorni di sciopero, sanno che tutto quello che potevano fare lo hanno fatto.

Anche a loro la nostra più grande solidarietà.

Loro lunedì tornano al lavoro, ma aspettano ancora un piano industriale serio. La loro lotta non è finita. E nemmeno la nostra.

Ripartiamo. Altri 60 chilometri. Direzione Cortona.

1 commento:

  1. La fatica fisica che avete fatto nella tappa di Pratovecchio e Cortona solo per deviare alla SCA è uno dei tanti gesti di solidarietà che ci ha fatto sentire numerosi, compatti e qualche volta commosi nella ns. lotta; da voi ha un grosso valore in quanto teoricamente lontani da noi e dall ns. realtà.
    Grazie, grazie, grazie.
    Francesco

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