martedì 26 maggio 2009

26 maggio - Basta stragi sul lavoro


Oggi la nostra marcia ha una parola d’ordine più importante di qualsiasi altra. Non ci battiamo soltanto per il lavoro. Vogliamo anche un lavoro sicuro. Basta stragi sul lavoro.

Arriviamo a Campello del Clitunno, vicino Spoleto. Siamo alla Umbria Olii, dove il 25 novembre 2006 quattro lavoratori sono morti sul lavoro. Non è stato un incidente. E’ stata una strage. Tanto più odiosa perché la direzione ha chiesto il risarcimento ai familiari delle vittime.

Dove siamo oggi, si inaugura un monumento ai 4 lavoratori. Ci sono alcuni dei familiari. Ci stringiamo intorno a loro.

Ci ha raggiunto Giorgio Cremaschi. La crisi, la precarietà, il ricatto aumentano le condizioni di rischio. Tre-quattro persone al giorno muoiono sul lavoro. Ogni giorno tutti i giorni. Come Giuseppe, Vladimir, Tullio, Maurizio che sono morti qui a Campello. Per loro e per tutti gli altri, vogliamo giustizia. Non servirà a restituire le vittime alla loro vita e ai loro familiari, ma la certezza della pena è prevenzione.

Il decreto salva-manager nelle revisioni al Testo Unico va esattamente nella direzione opposta. Ribalta e annulla un principio fondamentale di responsabilità, scaricandola sui quadri intermedi o sui lavoratori, come hanno provato a fare qui alla Umbria Olii.

Ci spostiamo di fronte ai cancelli della fabbrica. Mentre andiamo, in mezzo ai campi vediamo da lontano il silos che è scoppiato e volato via. E’ ancora lì, agonizzante, in mezzo a un prato verde; sullo sfondo le colline dolci dell’Umbria. Più avanti, arrivati ai cancelli, le parole non bastano più. Il profilo carbonizzato di quello che resta della Umbria Olii è ancora lì (vedi foto). Parla da solo. Chi lo vede non ha da dire niente altro. Anche quello è a suo modo un monumento a questa strage e a chi in questa vicenda ha pagato un prezzo troppo alto.

Non facciamo a tempo a dire che non deve succedere mai più, che ci arriva la notizia che altri tre lavoratori metalmeccanici sono morti in Sardegna. Pare fossero manutentori di una ditta in appalto. Mentre pulivano i serbatoi sono rimasti ammazzati. Intossicazione da azoto. Mentre scrivo ancora non conosco i loro nomi. Chi erano, quanti anni avevano.

2 commenti:

  1. Come ogni giorno,dal 17 maggio, stavo leggendo il diario della tappa.
    Ricordo bene quanto accaduto quasi tre anni fa alla Umbria Olii...anche oggi purtroppo tre lavoratori sono morti in sardegna..
    la mattanza continua... non è solo fatalità o come qualcuno vuole far credere colpa dei lavoratori stessi!!!
    I responsabili devono pagare!
    Le leggi devono servire a trovarli e a condannarli non a salvarli...
    Non rassegnamoci!
    Un pensiero ai famigliari dei tre lavoratori morti oggi .


    Forti
    In
    Ogni
    Momento

    Forza metalciclisti !!

    Ciao da Sergio

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  2. DIGNITA' E SICUREZZA SUL LAVORO!
    Non possiamo tollerare incidenti sul lavoro e morti bianche. La vita delle persone che lavorano valgono senza alcun dubbio più di ogni profitto economico.

    RispondiElimina

 

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